PyCon Sette | la nostra esperienza
PyCon Italia si conferma ancora una volta come il più importante evento nazionale dedicato a Python. Quest'anno la conferenza ha registrato un'affluenza notevolmente superiore rispetto alle edizioni precedenti, con 500 sviluppatori riunitisi a Firenze da tutta Italia. In realtà l'eco dell'iniziativa è in grado di superare di molto i confini geografici, basti pensare che hanno partecipato all'evento anche figure provenienti da Paesi oltreoceano, come Stati Uniti e Porto Rico.
Sicuramente la struttura della conferenza ha contribuito a questo tipo di risultato. PyCon Italia, infatti, si fa di anno in anno più complessa e variegata con lo scopo di includere anche i developers alle prime armi. Un primo passo in questo senso è stato fatto già nel 2015, con l'introduzione delle track dedicate alle comunità DjangoVillage e PyData Italia. PyCon Sette ha voluto spingersi oltre, ospitando Odoo, comunità che riunisce gli utilizzatori dell'omonimo software e ITPug, lo user group italiano di PostgreSQL. Il filo conduttore che lega tutti questi gruppi è il linguaggio, Python, nato per essere utilizzato in ambito scientifico ma talmente flessibile che si presta ai più svariati utilizzi, dalla creazione di strumenti per analisi dati alla realizzazione di piattaforme per sviluppo di siti ed applicazioni web.
È così che per tre giorni al Grand Hotel Mediterraneo di Firenze sono state affrontate tematiche molto diverse, facenti parti di settori molto distanti tra loro ma tutti con una cosa in comune: Python. Durante la conferenza si è discusso di questioni legate allo sviluppo web ma si è parlato anche di astronomia, di onde gravitazionali, di biologia e di ecosistemi oceanici. Infine, c'è stato spazio per confrontarsi su problematiche di carattere imprenditoriale, come metodologia agile, gestione dei progetti e rapporti con i clienti. Alcuni speaker, inoltre, come Christian Barra, Daniele Procida, Riccardo Magliocchetti e Simone Basso si sono impegnati in talk dal sapore “motivational” inerenti vita ed abitudini dei developers.
Nel corso di PyCon Sette c'è stato modo di mettere in discussione la comunità open source italiana e di esaminare quali sono i comportamenti sbagliati che gli sviluppatori dovrebbero evitare. La tematica è stata affrontata l'ultimo giorno di conferenza, domenica 17 aprile, durante una tavola rotonda a cui ha preso parte attivamente anche Iacopo. Punti focali della discussione sono stati il come e quanto dedicarsi a livello personale nello sviluppo di progetti open source e il come gestire l'ingresso di nuovi developers all'interno del progetto.
Altro momento interessante per noi, al quale abbiamo partecipato attivamente è stata la “Python Web Framework Royal Rumble”, discussione dedicata alle piattaforme scritte in Python più utilizzate tenutasi venerdì pomeriggio. Tra i contendenti figuravano Flask, Pyramid, Trubogeras e Django. Ciascun speaker ha presentato buoni argomenti a favore della community che rappresentava ma la maggioranza si è trovata in difficoltà quando il moderatore ha posto una domanda apparentemente semplice, relativa alle attività condotte dalle comunità per avvicinare le donne alla programmazione.
Considerata l'affluenza e l'atmosfera che abbiamo respirato durante i tre giorni di conferenza, possiamo affermare che l'idea di un unico evento che faccia da contenitore piace ed è molto proficuo. Riunire sviluppatori e user di diverse tecnologie in un unico luogo significa infatti creare un ambiente fertile dove nascono idee per nuovi progetti e collaborazioni. Anche noi ne abbiamo approfittato per fare PR, consolidare i vecchi rapporti e allacciarne di nuovi.
Anche il capitolo Django Girls Florence ha registrato un grande successo, paragonabile a quello del primo evento Django Girls italiano, svoltosi a Roma a dicembre 2015. Sono state infatti oltre 40 le donne che hanno aderito all'iniziativa fiorentina del 17 aprile ospitata da PyCon Italia. Si è trattato di un evento trasversale, che ha unito figure femminili provenienti dai background più diversi per educazione e professione. Tra le fila delle neo programmatrici abbiamo avuto anche alcune adolescenti, di cui due straniere, che hanno affrontato il tutorial con interesse ed entusiasmo.
Il laboratorio ha attirato l'attenzione di molti partecipanti alla conferenza che, incuriositi per la massiccia presenza femminile, di tanto in tanto si sono soffermati per comprendere come è strutturato un workshop Django Girls. Ad evento concluso abbiamo avuto un'ulteriore conferma del gradimento dell'iniziativa. Alcune persone tra coach e partecipanti, infatti, hanno avanzato idee per creare nuovi eventi Django Girls in Italia. In particolare ci è stato proposto di collaborare all'organizzazione di un nuovo laboratorio a Torino. Ragazze, siete pronte?