Andrea, Carlo e Marco al Linux Day del PtLug 2014
Sabato 25 ottobre 2014 è stata una giornata importante per tutti gli italiani amanti del sistema operativo GNU/Linux e più in generale del software libero. Più di 93 città, infatti, sono state animate dagli incontri organizzati contestualmente a Linux Day, iniziativa finalizzata a divulgare conoscenza su questo sistema operativo. In ogni città è il Lug(Linux user group) locale ad occuparsi di organizzare l'evento e a definirlo tanto nella struttura quanto nel dettaglio. Naturalmente, trattandosi di iniziative che vogliono incarnare la filosofia open source, sono gratuite ed aperte alla partecipazione di tutti.
I nostri Andrea e Carlo, pistoiesi d'origine e sostenitori di questo sistema operativo, hanno deciso di contribuire al Linux Day di Pistoia con un intervento ciascuno. Anche noi, fortemente attratti dal tema e spinti dal desiderio di sostenere i membri del nostro team, abbiamo deciso di partecipare all'incontro.
Come spesso accade nel contesto delle conferenze open source, il pubblico era molto variegato. A partecipare all'evento sono state infatti più di 40 persone, tra studenti delle scuole superiori di indirizzo tecnico, utenti esperti e semplici appassionati.
Andrea ha scelto di parlare di Raspberry Pi, un argomento che ha suscitato molto interesse nella platea. Raspberry Pi è una scheda elettronica, sviluppata e prodotta in Inghilterra e messa in commercio nel 2012. Ha dimensioni e costi contenuti: misura solamente 8x5cm ed è acquistabile dai più, poiché il prezzo di vendita sfiora appena i 30 dollari. Questo single-board computer è stato creato con l'intento di stimolare le scuole ad insegnare le basi dell'informatica e della programmazione.
Si tratta di uno strumento apparentemente basico ma che in realtà trova applicazione nei più diversi campi e che permette di elaborare dispositivi discretamente complessi.
Ad esempio, può essere sfruttato per realizzare un media center per la casa, oppure una stazione meteorologica: per esportare i dati su temperatura e condizioni meteo, infatti, basta utilizzare il segnale internet. Oppure, più elementarmente, la scheda, può essere impiegata come personal computer. Essa infatti, è dotata di prese usb, uscite video ed audio, webcam e wi fi e per renderla un PC a tutti gli effetti è sufficiente installare una serie di distribuzioni GNU/Linux.
Andrea ha scelto di esemplificare le possibili applicazioni pratiche di Raspberry Pi attraverso due dimostrazioni, l'una riguardante la sfera software e l'altra inerente invece l'hardware.
Per quanto riguarda la prima, tramite una versione moddata per Raspberry Pi del gioco Minecraft, ha ricreato il logo Nephila per poi “distruggerlo” facendolo saltare con la dinamite. Il tutto, ha spiegato Andrea, si basa su un semplice script di codice che utilizza le relative API.
La dimostrazione hardware si è dimostrata un vero e proprio evento ludico. Andrea, infatti ha presentato un video di una macchina radiocomandata. La particolarità di questa automobilina è che tutti i comandi per farla muovere vengono gestiti attraverso un dispositivo Android, e trasmessi al giocattolo via wifi. La macchinina, inoltre, trasmette le riprese in diretta di ciò che si vede dal suo punto di vista. L'hardware ed il software comunicano tra loro attraverso una libreria specifica, creata da Andrea, che si chiama Nanpy. Oltre a questo progetto è stato presentato anche un'irrigatore automatico. Anche in questo caso si tratta di uno strumento smart: l'irrigatore, infatti, sfruttando dei sensori di umidità e temperatura collegati alla Raspberry Pi e inseriti in una fioriera, sceglie se attivarsi o meno, aprendo e chiudendo un apposito relé, sempre attraverso la scheda elettronica. Sulla Raspberry Pi è stato inoltre sviluppato un piccolo server Django per esportare una API con i dati in tempo reale di temperatura e umidità del terreno.
Carlo, che ama comporre brani musicali nel tempo libero, ha scelto invece di focalizzarsi su una tipologia particolare di software pensata appunto per creare e riprodurre musica, i tracker. L'interfaccia per l'inserimento delle note è di tipo testuale e considerata la sua complessità, sarebbe realistico pensare che chi si approccia allo strumento per la prima volta possa sentirsi scoraggiato. In realtà, come per ogni programma, esiste un componente base, che opportunamente manipolato è in grado di definire la struttura della composizione musicale, il sample.
Questo è un file audio di breve durata, che è possibile declinare a piacimento su una scala di note attraverso l'uso del codice. Per poter parlare di vera composizione, naturalmente, è necessario che ci sia una moltitudine di strumenti diversi. Anche in questo caso, è la scrittura di codici testuali l'elemento chiave che definisce i parametri necessari. Molti sample messi in sequenza costruiscono i pattern, ovvero un foglio di musica.
Questa classe di software ha conosciuto un rapido sviluppo. Se il prototipo, Ultimate Soundtracker, è stato realizzato nel 1987, infatti, ora esistono svariati programmi con funzionalità simili. Non tutti, però, sono stati creati in ottica Linux. I tracker principali attualmente sviluppati che è possibile eseguire su questo sistema operativo, infatti, sono solamente due: Milky Tracker e Renoise.
Dopo aver illustrato le funzionalità di questi software e spiegato la loro evoluzione tempo, Carlo ha deliziato la platea con degli esempi pratici, composti utilizzando Milky Tacker.